Piste facili e scenari dolci.
Questo non è un articolo, ma un breve diario di viaggio.
Perché non scrivo il solito articolo con i consigli di viaggio?
Perché ci hanno già pensato i francesi.
Sul sito ufficiale www.veloscenie.com si trovano TUTTE le informazioni necessarie per programmare il viaggio in tranquillità.
La pagina è disponibile in francese o in inglese (niente che non si possa risolvere con google translate).
Alla sezione L’ITINÉRAIRE sono disponibili tutte le tappe, scaricabili in formato .gpx e commentate riguardo lunghezza, tipologia di terreno, livello di allenamento richiesto (a volte si può scegliere tra un paio di opzioni) tragitto, eventuali deviazioni e punti di sosta consigliati.
Tutto testato, tutto raccomandabile, impossibile perdersi.
Il percorso scorre tranquillo attraversando la valle della Loira, le colline del Perche, la Bretagna, per arrivare, appunto, in Normandia.
Da lì, per chi non avesse ancora abbastanza, si può proseguire sulla Vélomaritime (Eurovelo 4) con gli scenari di luce e libertà, tipici delle estati atlantiche.
La Véloscenie scorre per lo più sul tracciato di antiche ferrovie con pendenze dolci e di rado salite dure, che si affrontano volentieri.
Per chi volesse evitarle, ci sono innumerevoli stazioni in quasi tutti i comuni che si incontrano lungo il percorso.
La maggior parte dei paesi ha a disposizione il servizio di Camping Municipale dove per pochi euro, è possibile sistemare la tenda ed usufruire di servizi igienici, compresi di doccia.
Sulla mappa interattiva visionabile a destra delle tappe, è possibile visionare i luoghi dove dormire, mangiare, fare una sosta turistica o riparare la propria vélo.
Insomma, l’unico consiglio che posso dare è quello che ho dato a me stessa:
Annota con il corpo e con la mente tutte le belle sensazioni provate pedalando tra campi di grano, boschi e ruscelli di questo meraviglioso percorso. Fermati quando ne hai voglia. Per rubare una mora lungo il percorso, provare a scorgere qualche cervo, scattare una fotografia ai cavalli Percheron o visitare un'antica chiesa gotica. Hai tempo. Sei libera, sei in vacanza.
I numeri:
500 km
25 città e borghi
30 baretti
3 campeggi
20 ostriche
5 bottiglie di sidro*
5 pisolini
10 laghetti
2 treni di ritorno (la parte più dura del viaggio)
* Il numero di bottiglie di sidro potrebbe essere soggetto ad errore



Sull’arrivo a Parigi
“Paris sera toujours Paris!” e la Véloscénie parte da lì.
Scelta importante: portare le proprie bici? come? le alternative sono:
– imbarcare le bici in aereo: significa smontare/imballare/sballare/rimontare. A parità di prezzo, tempo, impegno e feticismo della bici, è stata l’opzione scelta.
– treno: partenza da Milano, durata dalle 10 alle 13 ore, 1 o 2 cambi. Prezzo molto variabile in base alla classe, bici obbligatoriamente da smontare su tratta internazionale.
– affitto bici in loco: scelta più saggia in praticità, ma al cuore non si comanda e io le avventure le affronto solo con la mia fedele compagna Ridgeback.

Consiglio: se si sceglie di trasportare la propria bici in aereo, scegliete A/R sulla stessa città e un albergo "di fiducia" a cui chiedere di tenere i cartoni per facilitarsi l'imballaggio del ritorno.
Curiosità culinarie da provare, anche ripetutamente:

– The glacé alla menta, dopo le pedalate più “calde”
– Café gourmand: un caffè (per quanto lo chiediate “ristretto”, ricordate che non siete in Italia) servito con assaggi dei dolci della casa. Va bene prima/dopo/durante le fatiche.
– Ostriche con pane e burro. Assaggiatele. Punto.
– Sentitevi dei veri francesi legando una baguette al portapacchi. Ovviamente, non vedrete nessun francese farlo.
Ricordi esperienziali lungo il percorso:
– Il rumore della pioggia nella foresta di Rambouillet, mentre sei al riparo nella tenda (ma hai dimenticato le scarpe fuori)
– Gli autisti che danno la precedenza ai ciclisti
– Ascoltare il rumore del vento tra le foglie dei pioppi
– Rilassarsi sulle rive delle Cascate di Mortain
– “Ecco le vacanze”, quando vedi comparire all’orizzonte Le Mont Saint Michel.
– I tramonti infiniti della Normandia.
– Contare il tempo che serve all’Atlantico per affondare uno scoglio
– Proseguire il viaggio lungo la Vélomaritime (Eurovelo 4) e godersi la vita e le alte maree di Saint-Malo





Castelli, mulini, cattedrali
Dalla dimora bucolica di Maria Antonietta, al Castello dagli scorci romantici di Madame de Maintenon. E poi, certo, c’è Chartres.
Una miriade di castelli, cattedrali, mulini ed abbazie che si incontrano lungo il tragitto e che meritano una sosta. Per spezzare la fatica, dare uno sguardo, anche breve, e schiacciare un pisolino negli incantevoli giardini. Vale sempre la pena, vale il viaggio.







Se proprio devo…
Non resisto e un paio di consigli li voglio dare.
-Se, lungo il percorso, decidete di dormire a Nogent-Le-Retrou, soggiornate a Chambres D’hôtes Le 42.
Non è una marchetta, lo giuro! è che il posto, oltre ad aderire alla rete accueil de vélo, è gestito da persone amabili ed accoglienti. Carole e suo marito forniscono indicazioni, consigli utili per la cena e nel servizio è compreso anche lavasciuga gratuito della biancheria.
Prenotate con un po’ di anticipo il ritorno in treno da Le Mont Saint Michel.
Ad esclusione della Bretagna, non è necessaria la prenotazione del posto bici.
